in primis Facebook e Google, hanno acquisito una dimensione, un
potere, una pervasività, una tale disponibilità di informazioni personali
su miliardi di utenti da delineare un vero e proprio neo-totalitarismo.
Nel “Socialtotalitarismo”, le piattaforme online chiudono la visuale
di ciascuno sui saperi, sulle ideologie, sul branco che meglio si
conformano alle sue preferenze e pregiudizi, producendo tribalizzazione,
radicalizzazione, sfaldamento di ogni “verità”, razionalità e coesione
sociale. Se l’Occidente si destasse dal sonno della ragione democratica
che ha portato a questa rapidissima conquista del mondo da parte di
una manciata di padroni privati potrebbe esplorare delle vie d’uscita:
una nuova e vigorosa politica antitrust; il divieto di raccolta e
trattamento di informazioni personali che non siano espressamente
fornite dall’utente; il riconoscimento della natura di bene comune del
web e delle sue principali infrastrutture e funzioni; l’imposizione di un
“design etico” delle piattaforme online, che vieti ogni manipolazione,
induzione di dipendenza, e moderi i “contagi emotivi”. Il Digital Act,
in discussione nella UE, è un’epocale salto di qualità nei tentativi di
regolare democraticamente il capitalismo digitale. Ma è debole la
decisione UE di non contrastare il diritto alla raccolta e trattamento
di illimitate informazioni personali, e la rinuncia all’introduzione di
limiti antitrust forti.
è un imprenditore pescarese, dal 1987
amministratore di Bluserena S.p.A., compagnia alberghiera
leader in Italia con 4.000 camere in hotel 4 e 5 stelle.
Amministratore delegato dal 2004 della CARLO MARESCA
SPA, operante nei settori immobiliare e delle energie rinnovabili.
Ha fondato la piattaforma di dibattito pubblico Pro\Versi. Nel
2020 ha pubblicato il volume Le doppiezze dell’Occidente, per
i tipi di Aracne editrice. Ha dato vita a progetti a sostegno dei
migranti, che hanno ricevuto riconoscimenti dell’UNHCR. È
fondatore del progetto YAG, per la promozione di giovani artisti
italiani e stranieri.