Il ripercorrere l’attività di Sardi come architetto ne mette in luce il lessico spaziale-decorativo nel contesto culturale del primo Settecento a Roma, in cui oltre alla scuola di Carlo Fontana è ancora viva l’eco delle esperienze dei maggiori maestri barocchi e dei loro epigoni. Nelle sue opere Sardi adotta la tipologia a impianto centrale, coperta a cupola, in cui la decorazione in stucco è il veicolo dei significati simbolico-religiosi e lo strumento per la narrazione teologico-sacrale.
Nel volume, è inoltre delineata l’attività di Sardi in qualità di capomastro e collaboratore di altri importanti architetti del Settecento romano.
Marta Formosa, architetto, specializzata presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Sapienza Università di Roma, è dottoranda presso DSDRA nello stesso Ateneo.
Gilberto De Giusti, architetto, specializzato presso la Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio, Sapienza Università di Roma, opera nei settori della progettazione, del restauro e della sicurezza.