Scritto durante lâesilio londinese, il saggio muove da una riflessione critica sulla parola âpersonaâ che aveva fondato la corrente del personalismo di Emmanuel Mounier. Il testo è perÃ˛ molto piÚ che lâespressione di una rivendicazione semantica: è una luminosa meditazione filosofica sulla nozione di âdirittoâ, di âdemocraziaâ, di âgiustiziaâ, di âmaleâ e di âbellezzaâ. Weil riflette sul fondo nascosto, impersonale, di ciascuno di noi, da cui risale la domanda: ÂĢPerchÊ mi si fa del male?Âģ, lâunica in grado di dare fondamento al rispetto dovuto a ogni essere umano e alla sua esigenza di giustizia. Il ÂĢgrido mutoÂģ che riaffiora in queste pagine, nella sua semplice immediatezza, smantella i cardini dellâintera riflessione politica dellâOccidente: il primato dei diritti individuali, il culto delle idee astratte, il predominio del linguaggio razionale su qualsiasi altro.