Triste America

Neri Pozza Editore
5.0
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L’America riempie il nostro immaginario come nessun altro paese. Non vi Γ¨ giorno in cui, in Europa e in altri luoghi del mondo, non venga celebrata la piΓΉ grande democrazia del mondo, il paese della libertΓ  dove tutto Γ¨ possibile, la terra di principi dove tutti sono uguali davanti alla legge. Ma le cose stanno davvero cosΓ¬, oggi, a distanza di secoli da quel 4 luglio 1776 in cui nacque questo grande paese? Michel Floquet ha attraversato in lungo e in largo gli Stati Uniti d’America e, armato di fonti, testimonianze, documenti, ha scritto un libro che Γ¨ il ritratto di un paese sull’orlo del disastro. I piΓΉ ricchi, negli Stati Uniti, non sono l’1 ma lo 0,1 per cento della popolazione. Centosessantamila famiglie circa, che detengono da sole quasi un quarto della ricchezza nazionale. Una casta di nababbi che Γ¨ unica al mondo, e ha equivalenti soltanto all’inizio del secolo scorso. Secondo il principio tutto americano Β«Meno pago le tasse, piΓΉ sono ricco e piΓΉ posso dareΒ», i ricchi pagano tra il 15 e il 20 per cento delle tasse, mentre i loro dipendenti e i salariati in generale tra il 25 e il 30 per cento. Ogni giorno, nella vita quotidiana del paese, manca un milione e mezzo di uomini neri. Sono in prigione o morti prematuramente, per lo piΓΉ per omicidio. Nella fascia d’etΓ  tra i venticinque e i cinquantaquattro anni manca addirittura un uomo su sei. È praticamente il tasso di perdite di un conflitto. In America, un adulto su cento si trova in carcere. Un prigioniero su quattro, nel mondo, Γ¨ americano. Nessuno fa meglio di cosΓ¬. NΓ© la Cina, nΓ© la Corea del Nord e neppure l’Iran. Vi sono undicimila morti in media all’anno per colpi di arma da fuoco. Circa novantamila feriti. Dal 1968 a oggi, piΓΉ di un milione di persone sono state uccise con armi. Il tasso di abbandono scolastico supera il 50 per cento. Alla fine del ciclo scolastico, appena il 40 per cento degli allievi raggiunge il livello sufficiente per passare all’insegnamento superiore, col risultato che il paese Γ¨ costretto a importare cervelli dall’estero. Ogni anno il governo americano, che non fa nulla per i piΓΉ indigenti, lasciati alle benevole cure della caritΓ  defiscalizzata, spende la metΓ  del budget del paese in campagne militari fallimentari. Riassumendo dati inoppugnabili, viaggiando nel cuore dell’America piΓΉ profonda, Michel Floquet ritrae un paese che ha perduto la sua potenza creatrice... un impero in avaria, che inciampa sui suoi vecchi demoni, incapace di reinventarsi. Il ritratto di un impero in avaria. Β«Il paese della corsa permanente al dollaro, del ciascuno per sΓ©, senza pietΓ  per i poveriΒ». Le Monde Β«Michel Floquet scrive un libro che, lontano dai clichΓ© sugli Stati Uniti, racconta una triste veritΓ Β». Archibald Ploom, Culture-Chronique

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Michel Floquet Γ¨ un noto reporter francese. Diplomato alla Scuola di Giornalismo di Lille, ha lavorato piΓΉ di trent’anni per il canale generalista privato francese TF1. Ha ricoperto la posizione di capo reporter di Infos GΓ©nΓ© e di corrispondente dall’estero e redattore capo per 20H. Nel 2011 Γ¨ stato inviato a Washington in veste di corrispondente capo di TF1, di cui Γ¨ diventato vice direttore nel febbraio 2016.

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