Terre di attesa

Feltrinelli Editore
Rafbók
54
Síður
Einkunnir og umsagnir eru ekki staðfestar  Nánar

Um þessa rafbók

“‘Dimmi un po’, Quaine,’ domandò Tallis d’un tratto ‘dove ti piacerebbe essere quando il mondo finirà?’ ‘A dire il vero non ci ho mai pensato,’ ammisi. ‘È una cosa urgente?’ ‘Urgente?’ Tallis accennò un sorriso, mentre mi soppesava con sguardo affabile ma penetrante. ‘Aspetta d’aver trascorso qui un po’ più di tempo.’” Nel lontano avamposto minerario di Murak sembra non esserci nulla di interessante: un infinito deserto lavico dall'impressionante escursione termica, miniere pressoché esaurite e il radiofaro stellare di cui si occupa Tallis, l'uomo che il giovane Quaine è arrivato a sostituire, e che lascia la postazione di malavoglia, risvegliando la curiosità del suo giovane sostituto: perché restare in quel deserto pressoché disabitato senza mai allontanarsene per quindici anni? Cosa si cela tra le dune e le pianure di sabbia lavica che giustifichi tanto attaccamento? In una delle sue rare narrazioni extraterrestri Ballard, sulla scia di Arthur C. Clarke in “La sentinella”, Carl Sagan in “Contact” e dei capolavori cinematografici “2001: Odissea nello spazio” e “Interstellar”, ci dipinge con maestria la presenza dell'altro da noi, più avanzato, più antico, che da sempre ci osserva e di cui fino all'ultimo non potremo intuire le intenzioni. Tratto da Tutti i racconti. Volume I, pubblicato da Feltrinelli. Numero di caratteri: 69.160

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