L’autrice propone una riflessione sul significato e sul destino della parola scritta nella scuola di oggi. È ancora possibile insegnare a scrivere? Quali meccanismi ma soprattutto quali significati assume oggi l’insegnamento della scrittura? Quali strade sono oggi necessarie per fare della parola uno strumento di partecipazione democratica e, in definitiva, di libertà? A partire da alcune tra le tappe più significative nell’educazione linguistica degli ultimi decenni fino ad arrivare alle recenti acquisizioni delle neuroscienze, il saggio propone una riflessione sulle opportunità e sui limiti di un insegnamento che negli ultimi anni, sempre più spesso (e per molte ragioni) ha finito con l’identificarsi con un tecnicismo senza anima.