«Ma come mai nessuno ci ha avvisati prima?» chiesero spaesati in coro, mentre gli scienziati che nell'ultimo secolo avevano cercato di dare l'allarme si accingevano a prendere la rincorsa per tirare ceffoni sul collo all'urlo di «kivemmurt'».
Poi arrivò una ragazzina svedese di 15 anni, tale Greta Thunberg, che organizzò uno sciopero e divenne icona mondiale della lotta ai cambiamenti climatici.
«Ma allora siete stronzi!» urlarono gli scienziati.
Qualche scettico tra la popolazione si chiese: «Ma perché fanno parlare lei e non parlano mai gli scienziati? Ci dev'essere qualcosa sotto».
«Ma allora siete proprio stronzi» riurlarono gli scienziati, per poi accasciarsi in posizione fetale e morire annegati nelle proprie lacrime.
Come è evidente, gli esseri umani sono degli erotomani dell'autodistruzione. Del resto sono i rappresentanti di una specie megalomane che vanta l'invenzione della bretella e delle palline antistress con la faccia di Nicolas Cage, ma soprattutto che è riuscita in pochi secoli a mettere in atto una crisi climatica (quasi) irreversibile.
Barbascura X, in questa commedia tragicomica, racconta con sarcasmo e irriverenza il disastro ambientale del nostro tempo attraverso gli occhi di Rino Bretella, l'ultimo malaugurato superstite umano, catapultato casualmente in un futuro molto lontano per un'anomalia spazio-temporale avvenuta nella sua cucina.
Un libro che è la parodia di una specie, ma anche il suo manifesto autodistruttivo.