Poeta aristocratico, cantore delle vittorie degli atleti e degli epigoni delle più antiche famiglie della Grecia antica, Pindaro celebrò con i suoi versi straordinari un mondo di ideali eroici e di valori classici e religiosi. Nei suoi epinici, o canti per la vittoria, il momento supremo del successo atletico viene innalzato a una sfera di valori assoluti ed eterni, in cui il vincitore assume i tratti degli dei e degli eroi mitici. Le Pitiche in particolare, composte fra il 498 e il 446 a.C., cantavano i vincitori dei grandi giochi panellenici di Pito (Delfi ), dove si svolgevano ogni quattro anni, in onore di Apollo, gare atletiche e concorsi poetici che attiravano da tutta la Grecia un pubblico eterogeneo e multiforme. Nell’introduzione Franco Ferrari illustra la genesi e la struttura di queste odi e le vicende storiche che ne ispirano i versi.