E a rileggere tutto adesso è un po' come accadeva coi diari segreti da bambine. Si sentono le emozioni e la stanchezza di certe giornate, il sapore del pane e olio, il profumo dei limoni, le coincidenze che non esistono, le canzoni di Ultimo cantate a squarciagola, i tramonti a piedi scalzi sulla sabbia, il compleanno dei figli, gli amori andati male e quelli con la A maiuscola, gli attacchi di panico, la malattia, la forza delle donne, la forza delle mamme, il peso dei figli portati in braccio dopo che si sono addormentati in macchina, i pianti, la voglia di ricominciare, la voglia di dire qualcosa di importante, di amare innanzi tutto se stesse.
Lettera dopo lettera, pezzetto dopo pezzetto, Laura e Sara imparano (se mai davvero si può imparare) a voler bene alle loro cicatrici, a perdonarsi, a non rimanere legate al sasso che le ha fatte cadere, a non aver paura di essere felici per davvero.