Con penna divertita, sgombrando la strada da banalità e frasi fatte, Maurizio Ferraris continua ad aggiornare la filosofia. 'Connessa', l'umanità non è semplicemente 'alienata', come pretende il filosofo benpensante, ma è 'mobilitata'. Il web è l''alienazione 2.0': panopticon diffuso, macchina bellica e burocratica estesa sull'intero pianeta che non schiaccia ma esalta la natura umana. "Sette - Corriere della Sera"
Tutti sappiamo cosa significhi ricevere una notifica email in piena notte: quel trillo non è solo una comunicazione, è un invito individuale all'azione che non riusciamo a lasciare inevaso. Il risultato è una condizione di militarizzazione della vita di milioni di mobilitati, un'incessante certificazione di ordini cui ognuno si sottopone senza difendersi. Anna Li Vigni, "Il Sole 24 Ore"
Maurizio Ferraris insegna Filosofia teoretica nell'Università di Torino, è presidente del Labont (Laboratorio di Ontologia) e dirige l'istituto di studi avanzati Scienza Nuova, dedicato a Umberto Eco, che unisce l'Università e il Politecnico di Torino e si occupa della progettazione di un futuro sostenibile tanto dal punto di vista culturale quanto da quello politico. Fondatore del 'nuovo realismo', nella sua lunga carriera ha determinato un nuovo corso di pensiero e di studi almeno in quattro ambiti: l'ermeneutica, l'estetica, l'ontologia e la filosofia della tecnologia. Visiting professor a Harvard, Oxford, Monaco e Parigi, editorialista di "la Repubblica", "Neue Zürcher Zeitung" e "Libération", autore di fortunati programmi televisivi, ha pubblicato oltre sessanta libri tradotti in tutto il mondo. Tra i più recenti, per Laterza: Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (2009); Manifesto del nuovo realismo (2012); Mobilitazione totale (2015).