Kennedy Marr è un donnaiolo, un egocentrico, un narciso. Un uomo baciato dal successo, uno di quei bastardi a cui la vita ha servito le carte migliori. E ha scoperto che Hollywood è un posto formidabile per praticare gli eccessi. Nulla al mondo lo convincerebbe a lasciare la California per tornare nello sprofondo inglese. Ma non ha fatto i conti con l'Agenzia delle entrate. CosÃ, quando inopinatamente viene insignito di un prestigioso - e ricco - premio letterario è costretto ad accettare. Anche se ciÃ˛ significa passare un anno in un college inglese a insegnare scrittura creativa a dei pivelli senza talento. E soprattutto ritrovarsi faccia a faccia coi fantasmi del passato. Dopo lo strepitoso GesÃē Cristo protagonista di A volte ritorno, John Niven inventa un altro personaggio iperbolico e irresistibile, un uomo capace di fare a pezzi per sempre la reputazione del maschio contemporaneo.
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ÂĢUn libro che conquistaÂģ.
Irvine Welsh
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ÂĢE vabbè. Forse aveva dato la precedenza ad altre cose. Ad esempio aveva preferito scolare champagne e cocktail con gente sconosciuta nei ristoranti trendy e nei club esclusivi a infilare la testa nella camera di Robin quando aveva otto anni e controllare la sagoma spaparanzata che dormiva, il petto che saliva e scendeva dolcemente alla luce fioca della lampada sul comodino. Aveva preferito sdraiare una varietà di ventenni o giÃē di là parecchio flessibili in posizioni parecchio intricate in casa, in macchina, nel bagno di un locale a... a qualsiasi altra cosa. A far volare l'aquilone. A fare un picnic. A preparare le frittelle. A guardare un dvd tutti insieme sul divano in un pomeriggio di pioggia. SÃ, priorità . Di tanto in tanto accadeva che l'idiozia delle sue scelte lo colpisse con la forza annichilente di una mazza da baseballÂģ.