La calura pesa come una cappa di piombo sugli edifici abbandonati e sulle strade sconnesse infestate da drogati. Benvenuti a Spanish Harlem, dove si taglia la gola alla gente per pochi spiccioli. Qui, nel quartiere portoricano di New York, da qualche tempo i muri si riempiono di scritte antiamericane contrassegnate dalla sigla di un gruppo di estremisti. Avere un informatore all'interno è una risorsa preziosa per l'FBI, almeno finché non viene smascherato e tolto di mezzo con un candelotto di dinamite. Il messaggio è chiaro. Ora sarà più complicato scoprire i legami dell'organizzazione con il pericoloso terrorista Juan Carlos Diaz, un assassino freddo come un cobra che non esita a fare strage di vittime innocenti. Per dargli la caccia bisogna sguinzagliare qualcuno con il sangue altrettanto freddo. Uno come Malko Linge. Ma l'ordine è di eliminare l'obiettivo. Un bel guaio, perché in anni e anni di missioni speciali lui è sempre riuscito a non trasformarsi in un killer. Anche il Principe delle Spie, dopotutto, ha una morale.