MISHA

S. Kierkegaard 

«Misha era perfetta, pura, cristallina. Per lungo tempo il SIFAR la studiò e la analizzò, senza trovarne falle. Appariva come una rete a maglie speculari, ma senza capi o vertici, né referenti. Sembrava che Misha, al contrario di Gladio, si auto riproducesse e auto finanziasse. Misha era raffinata, metodica e selettiva. Si basava sul reclutamento di giovani universitari nelle grandi città come Milano, Bologna, Napoli, Torino e Roma. Ragazzi che, stanchi della tradizionale e severa società borghese cattolica, vedevano negli ideali comunisti un mezzo per evadere e forse anche in fondo, per tentare di costruire una società migliore. Gli atenei italiani erano il substrato ideale, terreno fertile per il seme della sovversione. Lei non crederà, quanti giovani sovversivi si siano laureati con lode solo grazie alle pressioni che Misha esercitava su professori e Presidenti di Commissione che molti dei quali già ne facevano segretamente parte. Il sistema Misha prevedeva un totale assoggettamento dei suoi affiliati, simile alla mafia ma con la differenza che nessun seguace era consapevole del farne parte. Il proponimento finale era l’applicazione del socialismo reale in una società capitalista occidentale».