A fianco dell’incessante ricerca della traccia, della scrittura come lascito, affiora il senso d’inadeguatezza di un ordine immobile e rigido e una fascinazione per l’effimero, per la vita come processo. La stabilità della parola scritta si ibrida con il flusso dei media audiovisivi. Senza mai fornire soluzioni univoche, per partito preso, l’opera di Perec non cessa di esercitare la sua influenza su intellettuali e artisti e di trasmettere ai lettori la passione per l’esistente, il desiderio di comprendere il mondo che abitiamo.
Loredana Fiorletta ha scritto di quotidiano e guerra in Perec e Duras in un volume collettivo e pubblicato alcuni microracconti sulla rivista Linus.