Tre dei racconti qui riuniti hanno come protagoniste quelle creaturine infide, pericolose, enigmatiche che Shirley Jackson conosceva molto bene per aver cresciuto quattro ÂŦdemoniÂŧ, come chiamava â scherzosamente ma non troppo â i figli. Un bambino che, viaggiando in treno, vede streghe ovunque, e non ÃĻ detto che non abbia ragione. Una ragazza che, sotto gli occhi di un presunto adulto un poâ alticcio, sfoggia un sapere e una saggezza apocalittici, mentre nella stanza accanto gli invitati a una festa sproloquiano sul futuro del mondo: ÂŦNon credo proprio che abbia molto futuro,Âŧ sentenzia con placido e inquietante distacco ÂŦalmeno per comâÃĻ adesso ... Se quando lei era giovane la gente si fosse spaventata davvero, oggi non saremmo messi cosÃŽ maleÂŧ. E uno scolaretto che ne combina di tutti i colori, forse invisibile ma non per questo assente, come diceva santâAgostino dei defunti, benchÃĐ il marmocchio in questione sia vivo e vegeto. Tre ÂŦboÃŪtes à surpriseÂŧ con le quali Shirley Jackson suscita, a partire dal candore arcano dei ragazzi, sorrisi e brividi glaciali in egual misura. Senza rinunciare a condurci, al seguito di una donna che deve farsi estrarre un molare, nel suo territorio dâelezione: quella zona dâombra ai confini della follia dove le cose note perdono i loro connotati familiari e appaiono estranee e perturbanti, dove un luciferino sconosciuto, materializzatosi dal nulla al nostro fianco, puÃē prenderci per mano e, in un battito di ciglia, portarci a correre sulla sabbia calda, mentre le onde ÂŦtintinnano come campanelli sulla spiaggiaÂŧ e ÂŦi flauti suonano tutta la notteÂŧ.
āļāļīāļĒāļēāļĒāđāļĨāļ°āļ§āļĢāļĢāļāļāļĢāļĢāļĄ