ร il 1932 quando gira il film che la renderร famosa. Solo che lo fa a diciassette anni, mostrandosi nuda e sensuale come nessuna prima. Forse non c'รจ talento nella bellezza, ma Hedy sa farne un'arma micidiale che, qualche anno piรน tardi, le spalanca le porte di Hollywood.
Ma c'รจ qualcosa che stona nel modo in cui se ne serve. Cosรฌ carnale, disinibita, a tratti spudorata anche nella vita privata, dove amanti e mariti si susseguono senza vergogna.
Ci vuole un occhio molto attento per intuire che quel corpo provocante e quel viso celestiale possono essere la sua fortuna, ma anche la sua condanna. Perchรฉ tutti guardano quelli, e nessuno si rende conto che Hedy, in realtร , รจ un genio. Non se ne sono accorti nel momento in cui, da bambina, ha costruito un carillon con una scatola di metallo e gli ingranaggi di un vecchio orologio, o quando da ragazzina ha aggiustato una telecamera che si era rotta sul set semplicemente mettendoci le mani, nรฉ quando ha inventato il fondo a vite per il tubicino del rossetto, cosรฌ da non doversi sporcare le mani a ogni applicazione. Impossibile allora che qualcuno le dia retta il giorno in cui, basandosi sull'accordatura del pianoforte, scopre il salto di frequenza, che consente di comandare le cose a distanza, senza fili. Hedy ha inventato il Wi-Fi e nessuno se n'รจ accorto. Perchรฉ essere le prime, esserlo troppo presto, significa essere sole.
Con L'invenzione di Eva, Alessandro Barbaglia restituisce a questa donna geniale e disperata ciรฒ che il mondo ha tardato troppo a riconoscerle. Lo fa con trasporto e gratitudine, senza dimenticare il privilegio di raccontare una vita cosรฌ straordinaria, e dimostrando ancora una volta come memoria e narrazione siano spesso gli unici strumenti per risolvere l'incompiutezza di certe esistenze.