Alla commovente vicenda del bambino che non doveva nascere, si alternano nel suo racconto le storie non meno struggenti di alcune delle donne che ha incrociato nel corso di quasi quarant'anni di professione esercitata al Servizio Interruzioni dell'ospedale vicentino di Arzignano quando faceva parte di una รฉquipe osteggiata da una terra profondamente cattolica: l'ยซEquipo de la muerteยป, come l'avevano ribattezzata gli antiabortisti.
In queste pagine Segato per la prima volta confessa i dubbi e le difficoltร del suo delicato e lacerante lavoro, e parla di quelle donne e dei loro segreti: ragazze inconsapevoli, amanti incinte, giovani stuprate. Sono storie di dolore, di figli mai nati, ma sono anche storie coraggiose di profondo amore, come quello di Caterina e Lucrezia per i loro bambini malformati e voluti. Ci sono le paure delle ventenni, le preoccupazioni delle quarantenni, il ruolo degli uomini. E le ripercussioni psicologiche sulle scelte fatte, che a volte emergono a distanza di anni.
Su tutto grava il peso del dubbio che non lo abbandonerร piรน: ยซHo conosciuto migliaia di donne disperate e ho sempre pensato ai loro drammi, alle loro vite. Le ho ascoltate e aiutate. Un giorno ho perรฒ iniziato a udire anche la voce dell'embrione. E ho visto una realtร diversa che ha insinuato nella mia mente dei dubbi. Quanti bambini come Giulio non avevo fatto nascere? Ma poi subentrava la ragione, che nel mio caso ha un grande potere. Sono laico, non sono credente. Cercavo una coerenza rispetto alla scelta fatta. Mi sovvenivano cosรฌ altri, opposti pensieri nei quali cullare il lavoro di tanti anni: "Se non intervengo io lo farร qualcuno, clandestinamente, e quella donna rischierร la vita. La legge c'รจ, devi solo applicarla, senza porti tante domande. Lo fai per salvare lei...". Prima pensavo una cosa, poi un'altra. Prima la donna, poi il bambino, poi di nuovo la donna. Avrei voluto salvare entrambi, ma non era possibileยป.