Joann Sfar è nato il 28 agosto 1971 a Nizza. Figlio di un avvocato sefardita e una cantante askenazita, resta orfano di madre in tenera età. Cresciuto a contatto con la cultura ebraica, studia la Torah, ma frequenta al contempo le scuole pubbliche francesi, modello di laicità. Fin dall’infanzia si dedica soprattutto a disegnare e raccontare storie. Dopo la laurea in Filosofia entra all’École nationale supérieure des beaux-arts di Parigi. Prolifico, bulimico, eclettico, dotato di un’immaginazione sconfinata, realizza nel giro di una decina d’anni un numero incalcolabile di opere, molte delle quali con artisti del calibro di Lewis Trondheim, Christophe Blain e Emmanuel Guibert. Nella sua vasta produzione spiccano la serie vincitrice dell’Eisner Award Il gatto del rabbino (Rizzoli), un fantasioso adattamento de Il Piccolo Principe (Bompiani) e L’Eterno (Rizzoli Lizard), il suo esordio come romanziere. Oltre a dedicarsi al cinema e all’animazione, nel 2002 ha cominciato a pubblicare i suoi Carnets, taccuini autobiografici in cui racconta la famiglia, le passioni, gli innamoramenti e le arrabbiature.