Le verità che Cioran consegnò al «Crepuscolo dei pensieri» contengono il germe delle esplorazioni future e al tempo stesso qualcosa che resiste persino allâorganizzazione caotica e frammentaria dei «Quaderni». Al fondo di ciascuno degli aforismi qui radunati â che toccano i temi più cari a Cioran (dalla noia alla solitudine, allâinsonnia, alla timidezza, al desiderio, allâoblio, al rimorso e al suicidio) â cogliamo la stessa affilata capacità di introspezione, lâestraneità di sempre a ogni filosofia, ma in una versione «surriscaldata». Un pensiero che non trova pace e attraversa le vaste distese del «non-luogo universale», lasciando dietro di sé una traccia bruciante nelle parole. «La mediocrità della filosofia si spiega col fatto che si può riflettere solo a bassa temperatura. Quando si controlla la propria febbre, si ordinano i pensieri come fossero marionette; si tirano le idee con il filo e il pubblico non si sottrae allâillusione. Ma quando ogni sguardo su se stessi Ú un incendio o un naufragio, quando il paesaggio interiore diviene una sontuosa devastazione di fiamme che danzano sullâorizzonte dei mari â allora si dà libero sfogo ai pensieri: colonne tormentate dallâepilessia del fuoco interiore». Un fuoco che permette a Cioran di «esserci amico» â anche quando apparentemente vorrebbe infierire su di noi.