Sono molti anni che Francesco Pacifico lavora, attraverso la scrittura, alla decostruzione del proprio privilegio di classe e di genere. Il capo è una tappa cruciale di questo percorso, una riflessione sul potere, il desiderio e la manipolazione: quella intellettuale, quella economica e quella che si compie inevitabilmente raccontando una storia. Ma è prima di tutto un romanzo originalissimo - divertente e inquietante al tempo stesso - che, nell'epoca del "quiet quitting" e delle grandi dimissioni, indaga il modo in cui sta cambiando il nostro rapporto col lavoro.