H. Leivick, pseudonimo di Leivick Halpern, nacque in Bielorussia nel 1888, nella cittadina di Igumen. La biografia dei suoi primi anni di vita รจ tipica dello shtetl: miseria e promiscuitร , un padre insoddisfatto e manesco, la disciplina ferrea della scuola tradizionale. Quindi la yeshivร a Minsk, il cui direttore, illuminato, consentiva ai ragazzi lo studio della grammatica ebraica, materia laica. Durante la rivoluzione del 1905 Leivick aderรฌ al Bund, il grande partito socialista ebraico, sovranazionale e yiddishista. Decise di abbandonare lโebraico in favore del linguaggio delle masse deprivate: della letteratura yiddish sarebbe diventato uno dei massimi rappresentanti. Nel 1906 fu arrestato dalla polizia zarista e condannato a quattro anni di lavori forzati e allโesilio a vita in Siberia. Alcuni anni dopo fortunosamente fuggรฌ dalla Siberia e nellโestate del 1913 sbarcรฒ negli Stati Uniti. In America Leivick si trovรฒ a fronteggiare situazioni lavorative e sociali durissime, descritte in alcune delle sue piรจces piรน appresentate, come Shmates (Stracci), del 1921, o Shop, del 1926. Inizialmente vicino al gruppo di poeti yiddish modernisti Di Yunge, Leivick andรฒ sempre piรน concentrandosi su miti e leggende del mondo ebraico. Dopo la Shoร , fra i poeti e gli scrittori yiddish negli Stati Uniti Leivick fu il primo a dar voce al senso di spaesamento e di colpa di fronte alla catastrofe, di cui molti suoi testi - fra cui il Golem - sembrano contenere inquietanti premonizioni. Morรฌ a New York nel 1962.
Laura Quercioli Mincer insegna Letteratura polacca allโUniversitร di Genova. Dallo yiddish ha tradotto Le mie canzoni di Mordechaj Gebirtig (1998) e ha curato unโedizione de Il Dibbuk di Sh. An-ski (2009). Ha al suo attivo fra lโaltro le monografie Patrie dei superstiti (2010) e La prigione era la mia casa (2014).