I modi dell'amicizia

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Anche un Falò, che va progressivamente spegnendosi, e una Luna pur essa prossima al tramonto condividono un sentimento di amicizia. I due amici filosofi Ferraris/Falò e Varzi/Luna passano in rassegna definizioni classiche senza ritrarsi davanti a complicate questioni metafisiche, ma anche concordando sulla centralità degli individui. La conversazione che, dato il contesto, non può che essere breve e profonda, si concentra intorno ad alcuni modi dell'amicizia: anzitutto la gratuità, la diversità e la semplicità. L'amico infatti non si aspetta nemmeno la reciprocità del rapporto, l'amico è diverso dall'altro, anche se ne condivide gli intenti, e canterebbe di buon grado con il giovane Dante del sonetto "Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io". E quando si ritenesse che l'amicizia è la cosa più importante al mondo, non si dovrebbe dimenticare che un amico, che antepone la verità all'amicizia, è capace almeno di pugnalare di fronte, come Bruto fece con Cesare, e non alla spalle. Né mancano spiacevoli contro-esempi, quando si preferisse, seppure a fin di bene, l'amicizia alla verità. In realtà l'amicizia era per l'antichità un ideale politico, mentre poi è diventato un sentimento e, come tale, ha dovuto arretrare rispetto all'amore. Parallelamente, come pensava Proust, le verità che riguardano gli individui sono più coinvolgenti per il singolo, ma non lo sono per l'umanità. Il libro si chiude col ricordo. A fare dell'amicizia una vicenda individuale è proprio la caducità. E cos'altro è il ricordo se non il dialogo, che continua, con il vuoto lasciato dall'amico?

Par autoru

Maurizio Ferraris è professore ordinario di Filosofia Teoretica nell'Università di Torino, dove dirige anche il Laboratorio di Ontologia (LabOnt) e il Centro Interuniversitario di Ontologia Teorica e Applicata (CTAO). Ha scritto quasi cinquanta libri, che sono stati tradotti in numerose lingue. Tra essi ricordiamo: Storia dell'ermeneutica (1988), Estetica razionale (1997: nuova edizione 2010), Il mondo esterno (2001), Goodbye Kant! Cosa resta oggi della Critica della ragion pura (2004), Dove sei? Ontologia del telefonino (2005), insignito del Premio Filosofico Castiglioncello, La fidanzata automatica (2007), Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce (2009), Ricostruire la decostruzione. Cinque saggi a partire da Jacques Derrida (2011), Anima e iPad (2011), Manifesto del nuovo realismo (2012), Lasciar tracce: documentalità e architettura (2012), Bentornata realtà. Il nuovo realismo in discussione (2012), Realismo positivo (2013), Spettri di Nietzsche. Un'avventura umana e intellettuale che anticipa le catastrofi del Novecento (2014), Mobilitazione totale (2015). Ha lavorato nel campo dell'estetica, dell'ermeneutica e dell'ontologia sociale, associando il suo nome alla teoria della Documentalità e del Nuovo Realismo contemporaneo. Visiting Professor nelle principali università europee e americane, è collaboratore del quotidiano La Repubblica e direttore della Rivista di Estetica, di Critique, di Círculo Hermenéutico editorial e della Revue francophone d'esthétique. ----------- Achille C. Varzi è professore ordinario di Logica e Metafisica alla Columbia University di New York (USA), dove insegna dal 1995. Autore di oltre un centinaio di saggi apparsi su riviste specializzate e volumi collettanei, i suoi libri includono Il mondo messo a fuoco (2010), Parole, oggetti, eventi e altri argomenti di metafisica (quarta ed. 2009), Ontologia (seconda ed. 2008), e An Essay in Universal Semantics (1999). Con John Nolt e Dennis Rohatyn ha inoltre pubblicato Theory and Problems of Logic (1997; trad. it. e seconda ed. 2007) ed è co-autore, con Roberto Casati, di Holes and Other Superficialities (1994; trad. it. e seconda ed. 2002), Parts and Places (1999), e Semplicità insormontabili. 39 storie filosofiche (seconda ed. 2006), quest'ultimo tradotto in nove lingue. Con Casati ha anche scritto un libro di filosofia per bambini, intitolato Il pianeta dove scomparivano le cose. Esercizi di immaginazione filosofica (2006). Tra i suoi lavori recenti vi è Le tribolazioni del filosofare. Comedia metaphysica ne la quale si tratta de li errori & de le pene de l'Infero (2014), scritto in collaborazione con Claudio Calosi. Varzi è nel direttivo del Journal of Philosophy e fa parte del comitato editoriale di diverse altre riviste e della Stanford Encyclopedia of Philosophy. Collabora regolarmente a La Repubblica e al supplemento culturale de Il Sole 24 Ore.

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