sperimentando modi nuovi di far
scuola andando oltre l’organizzazione
tradizionale dell’insegnamento,
il nostro paese e i suoi intellettuali
soffrono ancora di una cultura scolastica
vecchia. Si potrebbe iniziare
a cambiare passando dalla scuola
dell’insegnare alla scuola dell’imparare,
restituendo centralità e riconoscimento
alla singolarità di ogni
bambina e bambino, di ogni ragazza
e ragazzo. Accoglienza e conoscenza
di ciascuno, di ogni singolo, come
premessa ad ogni ingresso nella
scuola da cui far discendere un
“patto formativo” singolarizzato.
Non più una scuola organizzata come
progressione verticale, per età anagrafica,
ma per progressione orizzontale
lungo un curricolo percorso
da ciascuno secondo i propri tempi
e bisogni formativi che nessuna
classe e bocciatura possono imbrigliare.
Il libro dettaglia la proposta
con allegate le tavole di fattibilità
relative sia agli orari giornalieri sia
alla mobilità da un laboratorio all’altro
dei gruppi di studenti.