La Bhagavad Gita, chiamata anche Gita, è una scrittura Dharmica di 700 versi che fa parte dell'antico poema epico sanscrito Mahabharata. Questa scrittura contiene una conversazione tra il principe Pandava Arjuna e la sua guida Krishna su una varietà di questioni filosofiche.
Di fronte a una guerra fratricida, uno scoraggiato Arjuna si rivolge al suo auriga Krishna per chiedere consiglio sul campo di battaglia. Krishna, attraverso il corso della Bhagavad Gita, impartisce ad Arjuna la saggezza, il sentiero della devozione e la dottrina dell'azione disinteressata. La Bhagavad Gita sostiene l'essenza e la tradizione filosofica delle Upanishad. Tuttavia, a differenza del rigoroso monismo delle Upanishad, la Bhagavad Gita integra anche dualismo e teismo.
Numerosi commenti sono stati scritti sulla Bhagavad Gita con opinioni molto diverse sull'essenziale, a cominciare dal commento di Adi Sankara alla Bhagavad Gita nell'VIII secolo d.C. I commentatori vedono l'ambientazione della Bhagavad Gita in un campo di battaglia come un'allegoria per le lotte etiche e morali della vita umana. L'appello della Bhagavad Gita all'azione disinteressata ha ispirato molti leader del movimento indipendentista indiano, tra cui Mohandas Karamchand Gandhi, che ha definito la Bhagavad Gita il suo "dizionario spirituale".
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Ultimo aggiornamento
10 ott 2024